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Indicazioni Utili

Una breve guida

Le locazioni brevi e gli affitti turistici sono soggetti a una regolamentazione specifica che li distingue dalle normali attività ricettive (come alberghi e bed & breakfast), e pertanto non rientrano pienamente nella categoria delle “attività turistiche” come definite dal Codice Civile italiano e dalla normativa di settore.

  1. Distinzione tra Locazioni Brevi/Affitti Turistici e Attività Turistiche Tradizionali::
    • Locazioni Brevi/Affitti Turistici: Si tratta di contratti di locazione per immobili residenziali utilizzati per soggiorni di breve durata, solitamente fino a 30 giorni. Questi contratti sono regolati dall’articolo 1571 e seguenti del Codice Civile, che disciplinano la locazione in generale, e dalle disposizioni specifiche introdotte dalla normativa sul turismo e dal Decreto Legge 50/2017 (convertito con la Legge 96/2017), che ha introdotto regole specifiche per le locazioni brevi, inclusi gli obblighi fiscali e le comunicazioni alle autorità di pubblica sicurezza.
    • Attività Turistiche Tradizionali: Queste attività, come hotel, bed & breakfast, e agriturismi, sono classificate come “attività ricettive” e sono soggette a regolamentazioni più stringenti, spesso legate a licenze commerciali, requisiti igienico-sanitari, standard di sicurezza, e altre norme che regolano il settore del turismo. Queste attività sono regolate non solo dal Codice Civile, ma anche da leggi speciali sul turismo e regolamenti regionali.
  2. Responsabilità del Proprietario in Locazioni Brevi/Affitti Turistici::
    • I proprietari che offrono locazioni brevi o affitti turistici non sono considerati gestori di attività ricettive. Pertanto, non sono obbligati a rispettare tutte le normative applicabili alle attività turistiche. Tuttavia, devono rispettare le disposizioni specifiche per le locazioni brevi, tra cui:
      – Comunicazione degli ospiti alle autorità di pubblica sicurezza.
      – Adempimenti fiscali, come la ritenuta d’acconto sugli affitti brevi se gestiti tramite intermediari (ad esempio, piattaforme online).
      – Obblighi di registrazione e comunicazione, se previsti a livello regionale o comunale.
  3. Norme del Codice Civile:
    • Articolo 1575 del Codice Civile: Impone al locatore di consegnare l’immobile in buono stato di manutenzione, mantenere l’immobile idoneo all’uso concordato durante la locazione, e garantire all’inquilino il pacifico godimento della cosa locata.
    • Articolo 1588 del Codice Civile: Rende l’inquilino responsabile per i danni causati durante il soggiorno.
  4. Normativa e Responsabilità Regionali/Locali::
    • Oltre alle norme nazionali, le regioni e i comuni possono avere regolamenti aggiuntivi per le locazioni brevi e gli affitti turistici. Ad esempio, alcune regioni richiedono l’iscrizione in registri specifici o l’ottenimento di codici identificativi per monitorare l’attività di locazione turistica
  5. Responsabilità in caso di Furto o Danni:
    • Locazioni Brevi: La responsabilità per furti o danni è generalmente regolata dalle clausole del contratto di locazione e dalle norme del Codice Civile sulla locazione. Se il contratto prevede che il proprietario non è responsabile per i beni personali degli inquilini, e il proprietario ha adottato misure di sicurezza ragionevoli, potrebbe non essere ritenuto responsabile.

In sintesi, mentre le locazioni brevi e gli affitti turistici non rientrano pienamente nelle responsabilità delle attività turistiche tradizionali come definite dal Codice Civile, sono soggetti a una serie di regolamenti specifici che devono essere rispettati dai proprietari. La comprensione e l’adeguamento a queste norme è fondamentale per evitare responsabilità legali e amministrative.

Passi Operativi per la Conformità

  1. Registrazione dell’Attività:
    • Registrare la struttura nel database regionale (ATTENZIONE DA SETTEMBRE 2024 E’ OBBLICATORIO IL Codice Identificativo Nazionale).
      • Con la conversione in legge del D.L. 145/2023 è stato introdotta una norma (art. 13-ter del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, convertito in legge 15 dicembre 2023, n. 191) che dispone in materia di locazioni turistiche e di Codice Identificativo Nazionale (CIN). Il CIN è il codice con cui ciascuna struttura ricettiva turistica e ciascun immobile destinato a locazione breve o per finalità turistiche è identificato per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità, i titolari delle stesse sono tenuti ad esporre il CIN all’esterno della struttura, nonché ad indicarlo in ogni annuncio ovunque pubblicato o comunicato.
    • Presentare la SCIA al comune competente.
  2. Adempimenti Fiscali:
    • Dichiarare i redditi derivanti dagli affitti brevi e applicare la ritenuta d’acconto del 21%, se necessario.
  3. Norme di Sicurezza e Igiene:
    • Assicurarsi che la struttura soddisfi tutti i requisiti di sicurezza (es. normativa antincendio) e igiene.
  4. Comunicazione dei Flussi Turistici:
    • Comunicare periodicamente i flussi turistici all’ente turistico regionale o al comune. Gli affittuari di breve termine sono obbligati a registrare gli ospiti presso le autorità locali (di solito la Questura) entro 24 ore dall’arrivo, tramite il portale “Alloggiati Web”
  5. Tassa di Soggiorno:
    • Raccogliere e versare la tassa di soggiorno al comune, se applicabile. Molte città richiedono il pagamento di una tassa di soggiorno per gli affitti brevi, che deve essere raccolta dall’host e versata alle autorità locali.
  6. Regolamentazioni condominiali
    • In alcuni casi, i regolamenti di condominio possono imporre restrizioni sull’uso degli appartamenti per affitti brevi.

Rispettare queste normative è essenziale per operare legalmente e ridurre il rischio di sanzioni.
Queste normative sono soggette a cambiamenti, quindi è consigliabile verificare periodicamente le disposizioni vigenti presso le autorità locali e nazionali, o consultare un professionista del settore legale o fiscale per avere informazioni aggiornate e specifiche per il proprio caso.

Regolamenti Nazionali

Le normative riguardanti gli affitti brevi e turistici in Italia, con un focus particolare su Veneto e Lombardia, si basano su una combinazione di regolamenti nazionali e locali. Di seguito, un elenco delle principali normative e regolamenti:

  1. Codice Civile:
    • Le locazioni brevi rientrano nel campo delle locazioni per finalità turistiche, regolate dagli articoli 1571 e seguenti del Codice Civile.
  2. Legge 431/1998:
    • Regola le locazioni a uso abitativo in Italia, inclusi gli affitti a breve termine. Distinzione tra contratti a lungo termine e affitti brevi (meno di 30 giorni).
  3. Decreto Legge 50/2017 (convertito con Legge 96/2017):
    • Introduzione della “cedolare secca” sugli affitti brevi (aliquota fissa del 21%) e l’obbligo per i portali online di affitti (es. Airbnb) di raccogliere e versare l’imposta. Obbligo di trasmettere i dati fiscali all’Agenzia delle Entrate.
  4. Decreto Ministeriale 29 gennaio 2013
    • Regola l’utilizzo delle strutture extralberghiere (B&B, affittacamere) e stabilisce standard minimi per gli affitti turistici.
  5. Codice del Turismo (Decreto Legislativo 79/2011):
    • Definisce gli standard per le strutture turistiche e introduce la distinzione tra attività imprenditoriale e non imprenditoriale nel contesto degli affitti turistici.

Regolamenti Regionali

In Italia, le normative che regolamentano gli affitti brevi (locazioni turistiche) variano a livello nazionale, regionale e comunale. Di seguito sono riportate le principali norme di riferimento specifiche per la Lombardia e il Veneto

Lombardia

  1. Legge Regionale 27/2015:
    • Definisce le regole per la registrazione e l’uso del Codice Identificativo di Riferimento (CIR) in Lombardia, che deve essere riportato in tutti gli annunci pubblicitari di locazioni turistiche. (Superato dal 1 settembre 2024 dal CIN)
  2. Delibera della Giunta Regionale:
    • Stabilisce i requisiti minimi di sicurezza e igiene per le strutture ricettive non alberghiere.
  3. Normativa Antincendio (DM 1° febbraio 1986 e successive modifiche):
    • Specifica i requisiti antincendio per le strutture ricettive.
  4. Comunicazione al Comune:
    • Obbligo di comunicare l’avvio dell’attività al comune competente tramite la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Veneto

  1. Legge Regionale 11/2013:
    • Questa legge regola le strutture ricettive non alberghiere, includendo appartamenti per vacanze e B&B. Definisce requisiti minimi per le strutture, obblighi di registrazione e comunicazione alle autorità locali.
  2. Regolamento Attuativo (DGR 2286/2016):
    • Dettaglia le procedure di classificazione delle strutture ricettive non alberghiere.
  3. Regolamento regionale del 15 settembre 2017
  4. Stabilisce le modalità di registrazione per le locazioni turistiche e richiede l’identificazione di ogni locazione tramite un codice identificativo regionale (CIR) (Superato dal 1 settembre 2024 dal CIN)
  5. Normativa Antincendio (DM 1° febbraio 1986 e successive modifiche):
    • Come in Lombardia, specifica i requisiti antincendio per le strutture ricettive.
  6. Comunicazione al Comune:
    • Richiede la presentazione della SCIA per l’avvio dell’attività.

Prescrizioni Comunali

A livello comunale, possono esserci ulteriori regolamenti che disciplinano gli affitti brevi. Questi possono riguardare:

Limitazioni alla durata delle locazioni
Requisiti specifici per la sicurezza e l’igiene
Obblighi di comunicazione dei flussi turistici alla polizia locale e agli enti turistici
Tassa di soggiorno: Molti comuni applicano una tassa di soggiorno per gli affitti brevi, che deve essere riscossa dagli ospiti e versata al comune.

Link informativi

IN COSTRUZIONE

Le piscine del B&B secondo le leggi regionali